GLI USA VERSO L’HOT CARS ACT, CONTRO L’ABBANDONO DEI BAMBINI IN AUTO.

Nelle scorse settimane siamo stati obbligati nostro malgrado a darvi notizia delle nuove tragedie che continuano a verificarsi nel mondo, con altri bambini dimenticati in auto e deceduti per il colpo di calore.

Negli Stati Uniti la situazione è particolarmente drammatica: solo negli ultimi 2 anni ben 100 bambini sono morti perché lasciati in auto sotto il sole e gli ultimi casi si sono verificati proprio nelle scorse settimane in Ohio.

A tale proposito il Sergente Ryan Purpura della Ohio State Highway Police insiste sull’importanza di non lasciare mai i bambini in auto da soli, “nemmeno se state uscendo per 10 secondi per recuperare qualcosa in casa, perché in estate l’interno del veicolo si scalda velocissimo in assenza di aria condizionata e chiunque si trovi a bordo è in grave pericolo”.

Purtroppo però, come continuiamo a ripetere, gran parte dei casi di abbandono di bimbi in auto sono legati al fenomeno dell’amnesia dissociativa. Un disturbo che può colpire chiunque, soprattutto in condizioni di stress o stanchezza. Un corto circuito mentale che porta chi ne soffre a convincersi di aver compiuto un’azione, spesso di routine, anche se non l’ha davvero compiuta. Ad esempio di aver portato il bimbo in casa con sé dopo averlo recuperato all’asilo, sebbene il bimbo sia stato dimenticato in auto al sole.

Per questo  Kids and Cars – da tempo impegnato nella battaglia per la sicurezza dei bambini in auto – ha rilanciato l’Hot Cars Act, una proposta di legge che verrà presto portata al Congresso affinché la legge obblighi tutti i nuovi veicoli a dotarsi di una “tecnologia di rilevamento presenza passeggeri sui sedili posteriori”.

Di fatto parliamo di sistemi anti abbandono come Tippy Pad, il più venduto in Italia dal 2017. Quello che manca a questa proposta di legge, forse, è la consapevolezza che anche le auto “vecchie” possono essere messe in sicurezza, semplicemente installando il prodotto sul seggiolino del bimbo. Ma va bene così, è un primo passo che ci auguriamo porterà ad una discussione più ampia ed estesa e a una legge adeguata, nell’interesse dei più piccoli.

Qui il link all’articolo originale in lingua inglese!